BRONI 29/03/2012: Pompieri. Il Conapo insiste: La parole del Comandante provinciale non cancellano l’emergenza. Per garantire la sicurezza all’Oltrepo Orientale la caserma di Broni va attivata a tempo pieno
BRONI – Le parole del responsabile provinciale dei pompieri pavesi, Vincenzo Giordano (intervistato da VogheraNews le scorsa settimana, vedi articolo del 20/03/2012) non hanno convinto il Conapo, il sindacato che da tempo cerca di risolvere le problematiche di sicurezza dell’Oltrepo Orientale. Il territorio dovrebbe poter contare sulla copertura offerta dalla caserma di Broni, ma quel distaccamento (come spiegato in un comunicato Conapo pubblicato da VogheraNews.it, vedi articolo del 15/03/2012) non riesce a garantire un servizio 24 su 24, e comunque può avvalersi solo di vigili del fuoco Volontari.
Senza contare che in caso di chiusura della caserma, o di grave emergenza, i soccorsi devono comunque arrivare da Pavia, città resa ancora più lontana dalla chiusura del ponte della Becca (i tempi di percorrenza, solo per andare da Pavia a Broni – calcolati con Google Maps -, sono infatti passati dai 30 minuti percorrendo la Becca, ai 47 passando per il ponte di Spessa; mentre per arrivare a Comuni più lontani, come Zavattarello o Romagnese, i tempi sono passati rispettivamente: da 1h e 10m a 1h e 27m, e da 1h e 17m ad 1h e 36minuti. Tutto ciò quando da Broni, qualora la caserma fosse operativa e salvo casi più gravi, per arrivare negli stessi due comuni, Zavattarello e Romagnese, servirebbero rispettivamente 42 e 48 minuti).
Il Conapo, anche sulla base di queste percorrenze… ma non solo come vedremo, ribadisce le preoccupazioni espresse pochi giorni fa dal suo responsabile provinciale Marco Mucchi: “Non siamo nelle condizioni di garantire al meglio il soccorso ai cittadini!”, e riporta l’attenzione sulle cause e le possibili soluzioni alla problematica, una su tutte: mettere in condizione la caserma Broni di essere pienamente operativa, sia in termini di tempo d’apertura che di professionalità dei vigili presenti.
Prendendo anche spunto dalla affermazioni del comandante provinciale, il Conapo torna a puntare l’attenzione sulla questione dei pompieri “Volontari” e sulla necessità di inserire a Broni dei vigili del fuoco “Permanenti”.
Mucchi, partiamo dai Volontari. Perchè non sono sufficienti per dare sicurezza all’Oltrepo Orientale, ossia ai 40 comuni che ricadono sotto la giurisdizione della caserma di Broni. Perchè occorre invertire il rapporto inserendo più pompieri Permanenti?
“Intanto bisognerebbe incominciare con il dire che i ‘Volontari’ nei pompieri non esistono. Tutti coloro che vestono una divisa, siano essi Permanenti o cosiddetti Volontari, vengono retribuiti, cambiano solo le modalità del pagamento ma tutti vengono pagati, il che esclude che si tratti di Volontari, come invece accade, ad esempio, nella Croce Rossa o nella Protezione Civile. Quanto al resto, fra i due tipi di vigili del fuoco esistono altre fondamentali differenze…”
Quali?
“Prima di tutto nella preparazione. Il Vigile del Fuoco Permanente per diventare tale deve superare le selezioni proprie di un concorso pubblico, al termine del quale frequenta un corso di formazione della durata di 6 mesi. Dopo di che viene inserito in squadre di professionisti dove effettua, oltre ai corsi di aggiornamento, un quotidiano addestramento”.
I Volontari invece?
“Detto che per diventare Pompiere “Volontario” servono altruismo e spirito di abnegazione, il potenziale Vigile del Fuoco Volontario frequenta un corso della durata di sole 120 ore (meno della decima parte quindi della durata del corso previsto per un professionista), dopo di che, oltre ai corsi di aggiornamento, effettua una formazione continua e costante ma solo se si rende disponibile, formazione che peraltro ora lo Stato vorrebbe darla in autogestione ai volontari”.
Perchè dunque i Volontari non sono sufficienti a dare sicurezza a Broni?
“Esattamente per quello che ha detto il nostro comandate provinciale Vincenzo Giordano. Perchè entrano in servizio, cito le parole del comandate, “…sempre se sono disponibili”. I Volontari infatti, sono sempre parole del comandante, “…non hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il corpo dei pompieri… i volontari si organizzano e danno la loro disponibilità compatibilmente con il loro lavoro principale”. Questo significa che a differenza dei vigili Permanenti, i pompieri Volontari non possono essere obbligati ad entrare in servizio, e non possono nemmeno – questo almeno accade a Pavia – essere trasferiti, come sarebbe logico, da un distaccamento all’altro in caso di necessità. Tutto ciò si traduce nel fatto concreto e grave che la caserma di Broni più di qualche volta risulta chiusa, con tutto ciò che questo comporta in termini di rischio per la pubblica incolumità in caso di emergenza”.
Cosa servirebbe allora?
“Ciò che servirebbe a risolvere il problema di sicurezza dovuto alla mancata copertura dei turni, ed in buona parte anche alla chiusura del ponte della Becca, lo dice lo stesso corpo dei Vigili del fuoco, per il quale Broni deve essere un distaccamento “Misto”: cioè un distaccamento che per la complessità e la vastità della zona in cui è inserito (ricordo che sono 40 i comuni dipendenti dalla caserma di Broni, per un totale di quasi 53mila abitanti) deve avere al suo interno del personale Permanente, e non soltanto Volontario come accade ora”.
Tradotto in numeri?
“Quel che il Conapo chiede è l’assegnazione a Broni di 12 unità di vigili del fuoco Permanenti distribuite nei 4 turni (un autista, un caposquadra ed un coordinatore per turno ndr.) e l’integrazione di 8 componenti volontari (2 per turno ndr) per il completamento del numero minimo di unità della squadra operativa di soccorso. Precisato questo, è giusto sottolineare anche che la nostra richiesta non andrebbe a vantaggio della sola zona di Broni”.
In che senso?
“Tenere scoperto il territorio bronese così come accade ora significa, in caso di emergenza, scoprire a sua volta, perchè obbligati a recarsi a Broni, i comandi di Pavia o di Voghera (in quest’ultimo caso, per fare un esempio, i tempi di percorrenza sono: Voghera-Broni 27 minuti, Voghera-Romagnese 59 minuti e Voghera-Zavattarello 53 minuti), i cui territori sono così complessi e vasti che non sentono il bisogno di restare anche momentaneamente sguarniti. Ricordo infatti che soltanto sotto la competenza della caserma di Voghera ricadono la raffineria di Sannazzaro e ben due autostrade, senza contare le moltissime industrie chimiche e pericolose. Da questo, si può capire come sia necessaria una composizione diversa del distaccamento di Broni, affinchè possa essere presidiato da vigili Permanenti e restare così aperto 24h su 24h, 7 giorni su 7: in caso di emergenza, infatti, anche solo 10 minuti fanno la differenza, non parliamo poi dei 17 minuti che ora servono in più per arrivare da Pavia a Broni a causa ponte della Becca chiuso”.
A proposito ancora di Volontari, si dice che vengono impiegati perchè i Permanenti costano troppo.
“Anche questo non è vero. Il primo fattore che smentisce la tesi del costo minore è la diretta conseguenza di ciò che dicevamo all’inizio. I Volontari, a differenza di altri corpi, costano di più perchè vengono pagati (ad ore, ma con la stessa retribuzione del personale Permanente). Se aggiungiamo il costo delle attrezzature, i costi dei viaggi per andare a coprire le caserme scoperte, i costi della formazione, ed i costi dei disservizi e delle inefficienze provocate dal mantenere caserme sottoutilizzate, come accade a Broni ed in molte altre caserme di Volontari, si può capire che impiegare pompieri Permanenti costerebbe meno. Senza contare che così facendo si incentiva l’occupazione”.
Stiamo parlando di questioni sindacali, giusto?
“Certamente, perchè come diceva bene il comandante provinciale, ‘i Volontari sono persone che un lavoro già ce l’ hanno’. Ma non è tutto. A venir penalizzati con questo sistema sono anche i vigili Discontinui, un’altra categoria di pompieri che vengono inseriti nelle squadre permanenti e presi in servizio per 20 giorni consecutivi. Questi pompieri (per lo più persone disoccupate) aspirano ad una futura assunzione. Ma è ovvio che più il numero dei Volontari aumenta, più le loro speranze di assunzione diventano vane. In conclusione, in merito ai costi, occorre fare una riflessione di non poco conto. Come è possibile che s’accetti di mettere a rischio vite umane: per mantenere un servizio di soccorso pubblico erogato a singhiozzo, e per non retribuire 12 uomini in un territorio che serve ben 40 comuni? La risposta dovrebbe essere ovvia. Comunque sia, capiamo le dichiarazioni di circostanza del comandante provinciale, che si trova tra l’incudine ed il martello, ma noi del Conapo non possiamo tacere su una simile assurdità”.
Pare dunque di capire che i Volontari rappresentano una sorta di anomalia?
“Per come vengono usati sì… ed in particolare per come vengono usati in provincia di Pavia. In tutta Italia ci sono circa 26.000 vigili professionisti e 6.000 volontari. Possibile che solo nella provincia di Pavia vi siano, stando ai dati del comandante Giordano, più volontari 184, che permanenti 172?Arrivando ancora a Broni, sul sito della caserma si legge che “il Distaccamento non è in grado di coprire il servizio 24h/2h4… a causa del numero esiguo di volontari”. Ma noi sappiamo che in forza a Broni di volontari ce ne sono 42. Poiché il numero non è indifferente e poiché è un fatto che la caserma non è sempre aperta come invece dovrebbe, significa che con questa tipologia di Pompieri ci sono problemi seri per la sicurezza del territorio bronese e limitrofi.
C’è dell’altro?
“Vorremo soltanto dire che il nostro non è un attacco gratuito ai Volontari, dei quali come già detto apprezziamo lo spirito e l’altruismo. Ma è una chiara denuncia, da addetti ai lavori, delle evidenti criticità del soccorso pubblico a Broni e nei Comuni di competenza di quel distaccamento. La speranza è che chi di dovere, invece di frasi di circostanza, ponga il problema al Ministero dell’Interno, o perchè no ai Comuni interessati e alla Provincia, per trovare una soluzione che tuteli il buon nome dei vigili del fuoco e soprattutto la sicurezza di quei cittadini”.
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